L'introduzione di Giorgia

Scrivendo di musica da molti anni, ho avuto la fortuna e il piacere di conoscere Giorgia, una persona davvero speciale. Quando uscì il mio primo libro, nel 2008, "Partorire senza paura", gliene regalai una copia. Le piacque moltissimo e mi fece i complimenti. A fine estate di un anno fa, mentre stavo scrivendo "Il parto in casa - Istruzioni per l'uso", mi disse che aspettava un bimbo. Pensai subito che sarebbe stata una splendida mamma! Qualche mese dopo mi chiese il numero di telefono della mia ostetrica, Valeria, che ha assistito i miei due parti in casa. Capii subito, con grande gioia e un pò di sorpresa, che aveva deciso di fare questa esperienza. Durante l'ultimo festival di Sanremo, alle 7 del mattino, mi arrivò un suo sms in cui mi annunciava la nascita di Samuel. Non solo! Mi disse che voleva scrivere lei la prefazione del libro!!!E' quindi con grande piacere che ve la propongo:


  Quale donna non vorrebbe partorire senza paura? Quando Elisabetta mi regalò il suo primo libro, “Partorire senza paura”, mi sembrò rivoluzionario e colmo di sane speranze su un argomento magico e spaventoso come il parto.
    Leggendo il racconto dell’esperienza di Elisabetta e dei suoi due bellissimi figli, ho potuto riflettere su come nella nostra cultura il parto e la gravidanza siano trattati come una malattia, il cui esito sembra dover essere delegato a qualcun altro, privando la madre del ruolo primario che ha in un'esperienza che le appartiene totalmente e in modo naturale. 
    Il parto in casa non è un attacco alle istituzioni, ma un invito a riconsiderare questo atto come una naturale funzione in cui la donna deve poter pilotare il suo viaggio attraverso le sue sensazioni, il suo ritmo, e il suo dolore. Il primo pensiero di una madre é “e se qualcosa va storto?”, ed è legittimo. Io l’ho pensato prima di scegliere il parto in casa, ed è per questo che si devono usare al meglio i mezzi clinici, senza abusarne o delegare ad essi le proprie sensazioni, che sono le più affidabili, per assicurarsi che le condizioni fisiche di mamma e bimbo siano le migliori. E poi si deve scegliere l’ostetrica con cui compiere il viaggio, e che è la figura più importante, ed eventualmente assicurarsi una via di fuga in caso di emergenza. Ma fondamentale è che i pensieri negativi lascino spazio alla fede in sé e nel proprio figlio - che guiderà la mamma verso l’uscita! - e a una visione del parto  naturale, spontanea, suggerita da Madre Natura.  
     Bisogna informarsi bene sui motivi e sugli effetti delle anestesie, e scegliere col proprio istinto, considerando che partorire in casa propria è un'occasione di conforto, libertà e massima accoglienza per il bimbo che arriva che, dopo la nascita, si ritroverà accolto da braccia, luci, voci familiari, lasciando anche ai papà l’importanza del loro ruolo di supporto e partecipazione. 
  Buona lettura care mamme (e papà!) e, qualunque sia la vostra scelta, ricordatevi del vostro potere creativo, che è vostro!
    Ringrazio Elisabetta per essermi stata di ispirazione a compiere un’esperienza eccezionale.

                                                                                                                     Giorgia Todrani

Ecco come i media descrivono il parto....