lunedì 2 settembre 2013

Ai bambini americani piace nascere in casa (si fa per dire)

Ai bambini americani piace nascere in casa. Si fa per dire. Ma mica tanto... Uno studio recente (Us Centers for Disease Control and Prevention) ha dimostrato che negli Usa il numero di parti a domicilio è raddoppiato dal 2004 al 2011, con un picco del 71% nello Stato di New York. Good news! (almeno per chi è d'accordo e condivide questa modalità di parto).

Ovviamente nulla in confronto al numero di parti ospedalieri, ma tant'è. Nel paese del fast food e della tecnologia esasperata, alla sala parto qualcuna preferisce le quattro mura domestiche, come una volta. Sarà anche una tendenza, una moda - alcune mamme vip come Gisele Bundchen e più di recente l'attrice amata da Woody Allen Evan Rachel Wood hanno scelto questa opzione - ma bisogna anche tenere in considerazione il fatto che i dati relativi alla mortalità materna negli Stati Uniti sono abbastanza allarmanti: dopo Russia, Albania e Moldavia l'America è il paese industrializzato con la percentuale più alta. Inoltre, dal rapporto di Save the Children risulta che un bimbo nato in un ospedale statunitense ha il doppio delle possibilità di morire antro i 5 anni rispetto a un 'collega' nato in Finlandia, Singapore o Lussemburgo.
   Tornando alla Grande Mela, pare che il tasso maggiore di parti in casa avvenga a Brooklyn, uno dei quartieri più amati da salutisti e appassionati dello stile di vita 'bio'. Insomma, meglio affidarsi alla figura mai tramontata dell'ostetrica che a un team di medici in mascherina armati di bisturi facile.

4 commenti:

CosmicMummy ha detto...

gli USA non sono solo il paese dei fast food ma anche di uno dei peggiori sistemi sanitari del mondo occidentale, dove l'assicurazione sanitaria stipulata può fare la differenza fra vivere e morire. mi piacerebbe, giusto per curiosità, sapere anche quali sono le statistiche sulle morti perinatali, complicazioni legate al parto, disabilità, ecc. nei due casi. essere salutisti non significa avere uno stile di vita sano, fra quei salutisti infatti ci sono anche persone che rifiutano le vaccinazioni e gli antibiotici con conseguenze anche gravi su tutta la società. il confronto poi fra le mortalità infantili nei vari paesi non è certo legato alla modalità di parto (perchè non hai linkato lo studio di save the children? sarebbe interessante leggerlo in originale) ma appunto ai diversi sistemi sanitari.

Elisabetta ha detto...

State of the World Mothers 2013 (Save the Children)

Top 10 Bottom 10
RANK Country RANK Country
1 Finland
2 Sweden
3 Norway
4 Iceland
5 Netherlands
6 Denmark
7 Spain
8 Belgium
9 Germany
10 Australia

Save the Children’s 14th annual Mothers’ Index assesses the well-being of mothers and children in 176 countries – more countries than in any previous year. Finland, Sweden and Norway top the rankings this year. The top 10 countries, in general, attain very high scores for mothers’ and children’s health, educational, economic and political status. Democratic Republic of the Congo
ranks last among the countries surveyed. The 10 bottom-ranked countries – all from sub-Saharan Africa – are a reverse image of the top 10, performing poorly on all indicators.

The United States places 30th this year.

Conditions for mothers and their children in the bottom countries are grim. On average, 1 woman in 30dies from pregnancy-related causes and 1 child in 7 dies before
his or her fifth birthday.

Elisabetta ha detto...

ecco il link al rapporto di Save The Children

http://www.savethechildren.org.uk/sites/default/files/images/State_of_World_Mothers_2013.pdf

CosmicMummy ha detto...

grazie, è molto interessante e lo leggerò con attenzione. la frase che riporti comunque non dimostra nulla sulla sicurezza del parto in casa, ma conferma appunto che il sistema sanitario americano è nettamente inferiore rispetto a quelli europei.

Ecco come i media descrivono il parto....